Guerre stellari (1)
Non potevamo che inaugurare questo blog con un articolo d'epoca dedicato a uno dei grandi capolavori del cinema di fantascienza, vale a dire Guerre stellari di George Lucas, da cui è nata la saga imprescindibile di Star Wars. Pubblichiamo per la prima volta in italiano il making of apparso sulle pagine di Starlog n. 7 (agosto 1977).
Guerre stellari è
diventato leggenda prima ancora di arrivare nelle sale. La
sceneggiatura è già stata pubblicata da Ballantine sotto forma di
romanzo di fantascienza. Sulla base delle prime immagini, i
collezionisti hanno assediato senza successo gli uffici della
produzione. La 20th
Century-Fox, dopo aver visto appena poche sequenze, sta già cercando
un accordo per un sequel. Alan Dean Foster ha scritto un soggetto che
potrebbe diventare la base per questo sequel, ma che intanto è già
stato venduto come romanzo. Il volume illustrato The Making of Star Wars, curato da Charles
Lippincott, è anch'esso già staro venduto e uscirà questa estate.
La versione a fumetti della Marvel è arrivata nelle edicole già da
marzo e sta vendendo bene. Le negoziazioni per modellini e pupazzi
sono quasi compiute, e già iniziano quelle per una serie
televisiva... Tutto questo mentre pochissime persone hanno avuto la
possibilità di vedere il film! C'è da chiedersi se il risultato
potrà essere all'altezza delle aspettative.
Guerre stellari è
un film di fantascienza da 10 milioni di dollari, scritto e diretto
da George Lucas e prodotto da Gary Kurtz, in distribuzione per la
20th
Century-Fox. Gli interpreti sono Mark Hamill nel ruolo
dell'agricoltore/astronauta Luke Skywalker, Harrison Ford in quello
del contrabbandiere Han Solo, Carrie Fisher come
principessa/senatrice Leia Organa, sir Alec Guinness come il
guerriero Obi-Wan Kenobi, Peter Cushing come il malvagio Grand Moff
Tarkin, Peter Mayhew come Chewbacca, Dave Prowse come il temibile
Darth Vader, e i robot C-3P0 e R2-D2 nei panni di se stessi.
La
storia si svolge in un'altra epoca e galassia, durante la lotta
valorosa contro un impero totalitario che si espande nello spazio. I
personaggi non hanno mai sentito nominare la Terra. I loro pianeti e
le loro culture, come i loro vestiti, le loro architetture e la loro
tecnologia, non fanno parte della nostra storia e nemmeno del nostro
futuro. Ancor più che in Star Trek e
Spazio 1999,
l'universo di Guerre stellari è
creato dalla pura immaginazione. E il suo creatore si chiama George
Lucas.
Lucas
ha ideato Guerre stellari
sei anni fa, mentre sviluppava anche il progetto di American Graffiti, che sarebbe poi
diventato il suo primo grande successo. Lucas allora era un giovane
appena uscito dalla scuola di cinema della University of Southern
California, con all'attivo soltanto un film, L'uomo che fuggì dal futuro, diventato
oggi famoso come esempio di fantascienza minimale. A un certo punto
la Universal era interessata a finanziare sia a Graffiti
che a Guerre stellari,
ma alla fine scelse il primo, anche perché Guerre stellari
avrebbe avuto bisogno di un
budget 12 volte superiore all'altro progetto.
“Una
fetta del successo di questo film è merito di Alan Ladd jr.” ci
racconta Charlie Lippincott, collaboratore stretto di Lucas, “Ladd
è attualmente presidente della Fox, e questo progetto è sempre
stato il suo preferito. Senza di lui, probabilmente non avremmo mai
iniziato le riprese”. Lippincott spiega infatti che soltanto negli
ultimi anni Hollywood si sta finalmente risvegliando dal suo grigio
torpore, iniziando a guardare ai bisogni delle nuove generazioni. “È
intrattenimento, la parola giusta è questa”, ha dichiarato Lucas
al New York Times, illustrando lo spirito del progetto. “È
indirizzato soprattutto al pubblico giovanile. American
Graffiti era costruito per un
pubblico di 16 anni, mentre Guerre stellari è
pensato per uno spettatore di 14 anni. I giovani oggi mancano di
fantasia, non sono come eravamo noi alla loro età. Guardano soltanto
Kojak e l'ispettore Callaghan, e di conseguenza da grandi poi
desiderano diventare dei serial killer. Soltanto la Disney continua a
fare film per ragazze, ma io voglio aprire nuovi scenari. La
fantascienza è il genere ideale, anche se ormai l'approccio
scientifico è diventato talmente rigoroso da mettere in secondo
piano la dimensione avventurosa. Vorrei che Guerre stellari
incoraggiasse a sognare nuovi mondi possibili. Vorrei che i ragazzi
si domandassero come sia camminare su Marte, mentre oggi temo che
abbiano un'infanzia molto barbosa”.
Charlie
Lippincott, già compagno di studi di Lucas, sostiene che Guerre
stellari non è vera
fantascienza, ma puro fantasy.
“Gli unici che potrebbero non gradire sono infatti quei maniaci
della fantascienza che si attengono rigorosamente alla definizione di
Hugo Gernsbach secondo cui la fantascienza tratta soltanto eventi del
futuro che siano però plausibili dal punto di vista scientifico. Le
nostre astronavi sono invece talmente fantastiche da risultare
completamente impossibile. E del resto il film non si svolge nel
futuro, ma in un'altra galassia, e come spiegato nei titoli iniziali
si svolge addirittura nel passato.
È un film fantasy, una fiaba ambientata nello spazio, ma non è vera
fantascienza”. [continua]
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